domenica 24 novembre 2019

L'IMPORTANZA D'ESSERE PESCI NELL'ACQUA




di giandiego

La metafora ittica non è nuova nelle storie dei movimenti ed ancor meno nella “sapienza” social-comunista.
La sclerosi degli ultimi anni dell'AreA, la vecchiaia ed i lunghi (troppo lunghi) anni di auto-referenza hanno prodotto l'incapacità di nuotare, come pesci nell'acqua, poco importa davvero quali pesci … purchè nuotino.
Un carissimo amico, già presente nel primissimo Movimento Studentesco e sulla barricata sin dal 1968 e quindi uno dei primi di questo paese a svegliarsi; discutendo di Sardine ha detto una cosa: nei primi giorni della nostra coscienza noi … quegli stessi che oggi pontificano, cosa eravamo? Capelloni, rockettari, incazzati contro tutti e tutto, stanchi di non contare … non avevamo certo programmi, solo rabbia, bisogno e voglia di cambiare il sistema.
Eravamo “moovement” prima di essere “Movimento” ed era questo magma che produsse tutto il resto … e che degenerò anche verso la verticalità leaderistica. Non importava se fossimo sardine, salmoni o tonni … l'importante era che esistevamo.
Da anni e lo ripeto da anni non si vedevano piazze come quelle delle “città che non si legano”, da anni non si vedevano tanti giovani sotto i diciotto mobilitati su tematiche antifasciste e progressive. Che senso ha chiedere passaporti, che senso ha elucubrare su appartenenze e clan?
Siamo arrugginiti, non riusciamo più a cogliere un movimento di massa quando lo vediamo. Siamo talmente sclerotizzati nei modelli verticali da guastare anche quello che nasce orizzontale. Ho partecipato attivamente ai primi giorni del movimento viola ed anche lì siamo riusciti a rovinare tutto, proprio per aver cercato di verticalizzare, di rendere gerarchico ed appartenente.
Oggi i discorsi sull'egemonia non hanno alcun senso ed il prurito del mettere davanti la propria bandiera e sovrapporre il proprio cappello e figlio di una visione 900centesca. Impariamo, per carità e per piacere, da quello che ci capita attorno? Invece di esserci stiamo sindacando, come nostro solito sul sesso delle farfalle del Guatemala?
Oggi è difficile , anche mobilitando milioni di persone, contare qualche cosa. La globalizzazione, lo strapotere elitario, i sistemi di controllo mediatici e militari ci sovrastano, ma che senso avrà mai l'essere proprio noi a tarpare le ali d'ogni farfalla si sollevi dal campo irrorato di pesticidi?
Forse il problema nasce dalla nostra incapacità, il livore ci deriva dall'impotenza? Le nostre piazze sono vuote di persone, ma piene di bandiere tutte diverse, gruppi d'interesse ed appartenenze. Piene di leader più o meno inventati e vuote, vuotissime di giovani. Guardiamoci in faccia e riconosciamolo!
Un'ultima considerazione la comparazione con le sardine e le mega-fritture a me danno fastidio sono vegano ed antispecista … e lo ritengo importante. Una vegana in rete ha scritto fra le sardine come sirene … andateci davvero come vi pare, ma andate dove qualche cosa si muove. Il mondo cambia solo dove modi e mode propongono nuove idee … e poi le idee crescono, anche grazie agli intellettuali,ma non solo per loro merito, anzi. Però se costoro se ne stanno rintanati nelle loro logore, abusate e luride tane … pontificando giudizi su quello che loro non sanno più fare, bèh ve lo garantisco nulla succederà e nulla cambierà


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