giovedì 7 ottobre 2021

Perché l'area di conservazione è così interessata al dissenso?

 




Di giandiego marigo


Sono vecchio, ho vissuto gli anni della contestazione, del movimento operaio montante, come attivista non come spettatore, del movimento studentesco fortemente politicizzato. Quelli che poi vennero definiti gli anni di piombo.

Non provo nostalgia , lo dico solo per collocarmi storicamente.

In quegli anni era INCONCEPIBILE che la cosiddetta destra, fascista o liberale che fosse si interessasse al dissenso, anzi era l'esatto contrario. Il dissenso era l'origine di ogni analisi d'area libertario-marxiana.

Taglierò corto su riflussi e revisionismi, tutto già trito e ritrito, tutto già detto, taglierò corto sulle nostalgie che stanno scrivendo libri ed aprendo pagine social.

Arriverò quindi rapidamente al nocciolo della questione che propongo.

Perché la destra oggi è tanto interessata al dissenso?

Certo l'area giace abbandonata, per diserzione del progressismo radicale, che ha scelto, in quasi tutte le sue componenti, la strada istituzionale... anche a rischio, come poi si sta verificando di suicidarsi e di non contare.

La pessima interpretazione del bipolarismo (elettorale)ha condotto l'area radical alla rovina per consunzione (Certo con la cortese collaborazione degli pseudo-progressisti ex PCI... ora PD).

La conseguenza è l'istituzionalizzazione, non si VEDE più la strada della lotta (faticosa, rischiosa a volte pericolosa) e si ricorre alla raccolta di firme, alle petizioni, alla scalata (con scarso successo per altro) delle istituzioni locali, mentre a livello nazionale ci si umilia al ruolo di reggi-coda stolti d'un PD indecente.

Può bastare quindi il vuoto, la perdita di contatto, con l'area del disagio e del dissenso (pur colposa e demenziale) da parte della cosiddetta sinistra radicale, per giustificare il subentro (per altro più ipotetico e dichiarato che reale e sicuramente minoritario) della destra sociale alla presunta guida della lotta?

Stando almeno alle perorazioni sempre più accorate esposte da sindacalisti imborghesiti, politici, giornalai, e pseudo intellettuali?

Oppure c'è dell'altro, un progetto preciso, finalizzato a squalificare e rendere odiosa ai lavoratori ed alle masse popolari l'area del dissenso? Grazie anche all'attenta regia di pseudo-progressisti neo liberisti.

A farla apparire come l'Area della disperazione assoluta senza costrutto, dell'egoismo corporativo, dell'azione inconsulta, della strumentalizzazione totale... Progetto al quale ,come loro solito, le frange fascistizzate e teleguidate dai servizi si prestano come mano d'opera?

Nel tentativo di rendere poco credibile insinuando la strumentalizzazione di destra, per esempio, nel dissenso al Lasciapassare verde e nell'opposizione all'obbligo di santificazione con il siero magico, è molto utile al potere ed ai suoi servi instillare il sospetto che esista una strumentalizzazione globale dell'internazionale nera? Fianlizzata ad ostacolare il giusto cambiamento de The Great Reset (descritto, sottotraccia, come atto positivo ed ineluttabile)? E quand'anche vi fosse un interesse da parte di tale organizzazione... perché viene permesso, nutrito e surrettiziamente, implementato al di là della sua reale portata?

Perché si mistifica dando a tale “interesse” un'importanza che non ha, nella realtà?

Ovviamente ringraziando il fato per la dabbenaggine di chi dopo aver abbandonato l'area si squarcia la gola in isterici urli contro il fascismo... proponendo la resa all'obbligo ed il nulla come alternativa,  anzi fornendo ministri fantoccio al progetto? Divenendo primo interprete di una segregazione odiosa e disumana, che premette la totale perdita di diritti nel mondo del lavoro, l'assoluta precarizzazione e lascia mano libera ad un controllo totale della vita umana.

Accettando l'alleanza, di fatto, con il peggior liberismo della storia?

La presenza poi dei “travestiti di destra”, spesso registi dell'infiltrazione, nella compagine governativa, anche se con atteggiamenti falsamente critici, non dice tutto quel che c'è da dire, sulla strumentalità di tale operazione. La denigrazione del dissenso non è strategia usata da sempre nella storia?

Per finire qual è il compito dei libertari-anarchici in questa fase storica?

Fare rete, creare connessione, produrre spazi di verità, di auto-organizzazione, di comunità d'alternativa, Cultura altra, filosofia altra, spiritualità altra.

Realizzare, dove possibile, il controllo democratico dal basso. Superare l'idea dell'individualismo per trovare un noi, unificante in difesa dei diritti umani, della Costituzione nata dalla Resistenza.

Realizzare l'antifascismo delle cose e delle anime. Organizzare opposizione ai comportamenti di quel antifascismo parolaio e delle dichiarazioni che blatera ma poi realizza comportamenti peggio che nazisti, segregazionisti. Che accoglie a parole e discrimina nei fatti. Che descrive povertà, esclusione e lesione dei diritti come cose lontane... appartenenti ad altre realtà, non qui... non ora.

Non è cosa facile ma alcune esperienze si stanno organizzando ed è un bene, acceleriamo questo fenomeno, rioccupiamo un'area che è nostra per vocazione e scelta spirituale.

Nessun commento:

Posta un commento