venerdì 5 novembre 2021

FATEVENE UNA RAGIONE

 





Quel che viviamo oggi ci viene da lontano

La ruota dei mille cicli, il battito del cuore

Divenire e andare... tornare e ripartire.

La Gilania sommersa dagli uomini del ferro.

La Madre vituperata che torna nel suo regno.

Con l'Elhoim arrogante che possedeva il mondo

Con gli angeli caduti che stupravano le donne.

È un modello antico, negazione della sapienza

Sono gli Asura e i Deva, il possesso materiale

Noi li chiamammo Dei ed erano i padroni

I re, gli imperatori e i papi coi crociati.

Filosofi e buffoni, cialtroni e grandi artisti

la gara è senza senso, ma continuiamo a farla

Non vince mai nessuno e non c'è il premio ambito

L'inganno d'una scienza che suppone, ma che non sa

Guidata da chi possiede... da chi compra le parole

con l'arroganza umana che da solo risposte

ma non sa domandare e che non vede … è cieca

Riempiti da noi stessi eppure siamo gli schiavi

ci han costruiti per quello, maestri del servire.

La rabbia consuma il cuore, ma chiarisce anche la vista

e poi diventa saggezza se la lasci consumare.

Inseguiamo un potere che non ci resta addosso

che non possiamo portare con noi oltre la porta

Pensate di non morire? Cercate l'eternità?

Voi non vedete nulla per questo avete paura

Voi non sentite nulla per questo vi spaventate

Per quanti anni voi possiate inanellare

La porta poi vi raggiunge cavalcando l'entropia

Nulla dura per sempre,,, fatevene una ragione


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