(del perché scrivo quel che scrivo)
Amo la Fantasy e la Fantascienza, hanno caratterizzato la mia gioventù e mi hanno accompagnato per molti anni.
Sono, personalmente, refrattario al racconto verista, all'incombere del narrare solo quel che si vede. Dello spiegare come viver la vita. Trovo sin troppo immanente l'attualità, la deformazione del racconto del reale a finalità di potere.
Trovo strumentale l'attaccarsi alla contemporaneità. Per me esiste una distinzione fra lo scrivere e il relazionare, un diario non è un libro... il racconto della contemporaneità è giornalismo non scrittura e soffre delle restrizioni di una sintesi forzosa e dell'uso di linguaggi finalizzati.
Tutto questo non è affermazione ma scritto “a mio umilissimo ed inutile parere” e comunque io riservo alla poesia la mia testimonianza d'istante o al mio intervento sui social, sin troppo ricorrente, in realtà.
Per il mio scrivere preferisco la fantasia, l'astrazione che comunque consegna il modo per dire anche cose importanti, addirittura molto importanti.
Scrivo Fantasy, fantascienza e poesia per scelta e cerco la letteratura di pregio laddove l'opinione relega lo scrivere per diletto.
Cerco la verità, laddove spesso si nasconde manipolazione.
Per questo nuovo libro. FENDER IL PESCATORE ho usato questo criterio, quello del dire cose narrando, apparentemente di favolistica. Fender è e dice cose, così come Alina e tutti i personaggi del libro.
Sarei onorato avervi fra i miei lettori!
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Oppure, se preferite, richiedetelo, anche direttamente qui sotto, contattandomi ed io vi ricontaterrò in privato per una copia autografata.
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