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mercoledì 8 dicembre 2021

QUELLO CHE DEFINIAMO PROGRESSO! (primo approccio)

 




La ricerca dell'immortalità è l'assoluta negazione dello spirito. L'apoteosi del materialismo. Colui che si dispone a ricercarla nega, di principio, la possibilità del divino e della conservazione dell'energia vitale. Quindi la troncatura di un passo definirebbe la negazione di qualsiasi dopo, affermando l'unicità della carne.

Non discuterò qui dell'Immagine questa è tematica delle religioni ed è stato loro nutrimento e pretesto per secoli, ritengo che ognuno definisca la propria immagine, salvo affidarsi, per ignavia o comodità, al “concetto generalizzato e semplificato” delle religioni riconosciute, accettando così la loro struttura di potere.

Quando mi riferisco al divino intendo l'immanente, il superiore, il livello successivo dopo il caos che definisce la fine del livello corrente. Faccio riferimento piuttosto al “Nulla si crea e nulla si distrugge” per definire l'impossibilità che il “principio vitale o coscienza che dir si voglia” possa andare disperso.

Se anche dovessimo definire unicamente “energia” quel che ci tiene vivi e ci rende coscienti essa tenderebbe a trasformarsi piuttosto che a distruggersi.

La ricerca dell'immortalità quindi fisserebbe sul piano materiale il destino di parte dell'umanità, stabilendo in modo pressoché definitivo la stratificazione sociale artificiosa e crudele stabilita dai carnei.

La pretesa di cristallizzare queste differenze, di eliminare la livella, di chiudere la porta che ci rende “Uguali davanti a Dio”... persino se esso fosse un concetto immaginario. È in se Blasfema. Una società in cui essa venisse introdotta sarebbe INESORABILMENTE classista, TENDENZIALMENTE medioevale. Ripristinerebbe il concetto di Nobiltà, dei pochi eletti, toccati dalla sorte e che avrebbero meritato il “Paradiso in terra”.

Questa ricerca apre la strada alle peggiori aberrazioni etico-morali e distacca l'essere umano in modo indelebile dal “Principio Naturale”. Ponendolo completamente fuori dal divenire e negando in modo risoluto, qualsiasi aspetto non materiale della sua natura... in un certo qual senso annulla, tacita ed elimina lo spirito e l'anima, Negando L'Atma e qualsiavolglia concetto di Bardo o Ruota della Vita.

L'essere umano vuol farsi dio, ma parte dall'errato concetto che sia il denaro, il potere materiale, la ricchezza quand'anche la sua pretesa scienza a rendergli il dirittto di divenire tale... ed è ancora il peccato di Babele.