LA MIA FOLLIA
Chi
siete voi per narrarmi il vostro Dio…
Pretendendo
di conoscerne i dettami…
Lui vi ha telefonato?
Interpretando
i libri a vostra grazia
Peccate di superbia!
Del
peccato…poi…cosa sapete voi per definirlo
Cosa so io…?
Quante
parole conoscete, poi, per farne immagine
Di chi non potrà mai
esser descritto
Di chi è al di là d’ogni parola d’uomo
Voi
avete il vostro iddio…ed è sempre degli eserciti
Di Lui
glorificate un solo aspetto
Di Lui negate mille e mille nomi
Con
quella fiaba che ancor ci raccontate…
D’un Satanasso in giro
per il mondo
Per far disastri ed indurci in tentazione…
Chi
mai l’avrà mandato?
Egli è diverso da ogni
immaginazione
Infiniti colori
Quell’altro invece… è
solamente un impiegato
Voi, che prendete vite
poi avete pretese
a giudicare
Uno dei nomi suoi è misericordia
Il bene poi…è
soprattutto scelta
Che quotidianamente si rinnova
È tutta
personale
Che avete scelto voi che v’arrogate?
Voi…che
stringete cupidi stò mondo
Quasi che fosse vostro
Di quanto
siete più figli di Dio
Per trattenerlo all’infinito in vostre
mani?
Per poi decider voi di guerra, fame e sorte
Voi…noi…io…figli
dell’egoismo
Con questa rabbia, poi, che monta dentro
Che è
peccato
Che m’allontana ancora da quell’ultimo destino
Ma
che ricade e poi va ad ammorbidire
feconda e fertilizza dura
terra
Così come con voi…fratelli…
compagni…disperati
Voi
che intuiste, sentendovi vicini dal di dentro
Per condivisione,
istinto
per senso della musica e del ritmo
Per
tolleranza
voglia di tenerezza…di pace…
Per senso di
giustizia
La religione è l’oppio ma la conoscenza è il sale
Ma
è nello spirito che senz’altro sta il motivo
Questa è un
piccola scheggia della mia follia
Su…ora ditemi di voi
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