È
la domanda fondamentale, cui nessuno sembra volere rispondere. Si
inventano fazioni, persino faide, opposti schieramenti, tifoserie
avverse, si usano toni emotivamente carichi, da irrisolvibili e
profonde contraddizioni.
Su
questo messaggio si montano costosissimi confronti elettorali,
durante i quali la differenza viene marcata quasi fosse
inenarrabile…e poi? Cosa cambia davvero? Se una bella guerra
preventiva e pacificatrice non si nega a nessuno? Dove sta la grande
differenza? Quella che giustifica l’abuso continuo del termine
“cambiamento”?
Nel
gioco delle parti si sfiora il ridicolo, tutti partono dai medesimi
presupposti per tirare conclusioni, solo millimetricamente
discostanti, mai nella sostanza, che poi spacciano per abissi
sostanziali, grandi differenze di fondo, moralizzazioni epocali
Si
laureano nelle medesime facoltà, adorano i medesimi docenti ed hanno
gli stessi riferimenti culturali, frequentano i medesimi salotti,
hanno i medesimi vizi e vanno tutti ferie in luoghi ameni ed
esclusivi. Frequentano le stesse trasmissioni televisive e trattano
con il medesimo rispetto gli stessi conduttori di sempre.
Vanno
tutti alle medesime “occasioni
ufficiali” dove
dicono tutti le stesse parole, che siano vestiti o meno da Savonarola
del momento e quando sono al potere santificano allo stesso modo, con
i medesimi presupposti le medesime feste comandate.
Sono
amici di tutti. Atlantisti, Europeisti, amici dei poteri forti
A
questo non fa alcuna differenza che provengano da destra o da quella
che chiamammo sinistra, che abbiano mangiato pane e Robespierre, che
siano italiani o ciprioti, fateli ministri, date loro un piccolo
ossicino da spolpare e non li riconoscerete più. Masaniello,
Savonarola, o Pisacane
C’è
una immensa tristezza in me nel dire questo, nessun
compiacimento.
Sono uno di quelli, incurabili ed irrimediabili illusi che aveva creduto, che aveva arrischiato ed ancora arrischia, un pensiero diverso da quello del potere, che aveva immaginato un mondo con rapporti assolutamente modificati. Che aveva messo in dubbio il Potere e non chi lo portava a zonzo. Non mi sono bastati i mille e mille amici, compagni di viaggio, che gradualmente, uno ad uno diventavano: direttori di testata, divi radiofonici e televisivi, deputati o senatori o molto più semplicemente scivolavano nella “normalità”, no!
Sono uno di quelli, incurabili ed irrimediabili illusi che aveva creduto, che aveva arrischiato ed ancora arrischia, un pensiero diverso da quello del potere, che aveva immaginato un mondo con rapporti assolutamente modificati. Che aveva messo in dubbio il Potere e non chi lo portava a zonzo. Non mi sono bastati i mille e mille amici, compagni di viaggio, che gradualmente, uno ad uno diventavano: direttori di testata, divi radiofonici e televisivi, deputati o senatori o molto più semplicemente scivolavano nella “normalità”, no!
Ho
continuato a pensare che il mondo dovesse cambiare partendo dal noi
e dall’io,
dai comportamenti e dai presupposti di ciascuno…dal potere che
esercitiamo nei nostri rapporti minuti, quotidiani.
Ho
commesso il crimine di continuare a rifiutare la cultura dominante,
reputando fosse l’armatura e la coltura d’allevamento dell’unico
pensiero.
Infatti non solo non sono nessuno, ma sono scivolato addirittura fuori dal sistema…una specie di fastidioso homeless.
Infatti non solo non sono nessuno, ma sono scivolato addirittura fuori dal sistema…una specie di fastidioso homeless.
IN
COSA DIVERSI?
Qual’è
la misura del cambiamento che proponete, appurato che ormai cambiare
è l’unica strada per la salvezza…voi che cambiamento siete? O
che affermate rumorosamente ed un poco aggressivamente d'essere?
Quali
sono i vostri “comportamenti”
che
vi autorizzano a definire il termine… a che titolo?
Dove
stanno la cultura e la filosofia…differenti, dove sono i vostri
diversi postulati e perchè accorrete alla greppia della normalità e
della “stabilità”,
riconfermando
all’ìnfinito un medesimo modello. Persino quando affermate di
stare cambiandolo?
Voi
che inorridite se vi capita di vedere un diverso vero … che non
faccia parte del vostro Folklore!
In
cosa diversi se ogni occasione che avete avuto, che avrete, se le
pratiche a cui siete disposti, se nei comportamenti e nella gestione
di quello che chiamate potere persistete soltanto ad avvicinarvi alla
condivisione del medesimo scettro? Se il potere per voi è un
monolite immutabile, sorretto daregole fisse e santificate?,
Forse
meglio pensare ed affermare per chi veramente creda nel Cambiamento
che non vi sia mai stata una vera occasione. Per salvarsi l’anima
ed il cuore.
Lasciando
ad altri le miserabili, periodiche feste per i sempre più ipotetici
cambiamenti inventati, che durano lo spazio di un brindisi per poi
rivelarsi il giorno dopo la sbronza una variazione del sempre
medesimo tema. Personalmente faccio a meno di tutto…guerre
preventive ed esportazioni di democrazia comprese, mi dichiaro
anarchico e folle e buona pace a voi ed al vostro sistema.
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