sabato 21 luglio 2018

CHIUDIAMO GLI OCCHI




Chiudiamo gli occhi e ben serrato il cuore
di fronte a quel che avviene.
Laviamoci la coscienza col non sapere
C
on il passar di lì per caso quasi fossimo noi i migranti
gli zingari … i poveri, i deportati e gli ultimi
D'
una morale stracciata, d’un pensiero difforme
Non guardiamo alla Grecia non guardiamo alla Spagna
non guardiamo nemmeno a Lampedusa
N
oi non vediamo niente, noi siamo ignavi
non c’entriamo, non è nostra la colpa
non sta nei nostri eccessi
i nostri vizi non c’entrano con questo.
Siamo perbene, noi, siamo puliti, asciutti
C'
è così poco per noi, come possiamo dare?
E non vediamo, sì come non vedemmo
E non guardiamo. sì come non guardammo
C
opriamo d’ipocrisia quel che pensiam bisogno
Mentre il mare ci affoga la coscienza
dall’Adriatico, dal Tirreno … tutto il Mediterraneo
ormai fatto di lacrime di sangue … e di dolore.
E l’urlo non arriva al nostro nulla.
Non è mio il dolore… non qui da me che non ho niente
C
ercatene quindi altrove … qui non c’è posto
D’Europa sfatta e d’una civiltà perduta
d’un trauma mai sopito e di quei campi
C
he sempre ed ancora reinventiamo
Occhieggiano e rispuntano nella nostra coscienza,
mai pulita.
Viviam la rimozione fingendo di non vederla
APRI I TUOI OCCHI E GIRA LA TUA TESTA
Guarda la Grecia e vedi anche la Spagna
spingi il tuo sguardo sino in fondo
al mar di Lampedusa
Guarda quell’Adriatico
un tempo solo mare di vacanze
Se tu facessi questo forse vedresti
magasi potresti anche capire
Mentre ai tuoi c0nfini si consuma la vergogna


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