di
giandiego
Così
come vi sono diverse tipologie individuali, archetipi nei quali
raccogliere caratteristiche spesso simili delle svariate colorazioni
dell'umanità, vi sono svariati tipi di razzista. L'uno grezzo e
greve fa dell'ignoranza e della supponenza il proprio pane
quotidiano, ma l'altro, quello che è convinto di pensare non
s'accontenta del semplice odio.
Il
razzista intellettuale non accetterà ma i di ridurre le proprie
pulsioni al semplice odio insensato, egli cercherà di dimostrare che
, anzi, le sue logiche demenziali siano suffragate da un'assoluta
verità scientifica e spirituale.
Si
appellerà a misure craniche, a differenze somatiche e rimandi
evolutivi, cercherà ragioni elaborate , sostituzioni etniche,
complotti, invasioni, ragioni religiose , si appellerà a motivazioni
bibliche, coraniche, vediche, evangeliche, piuttosto che a sottigliezze
evolutive e teorie scientifiche strampalate.
Cercherà
di dimostrare che non di assurda insulsaggine senza motivi si
tratti, ma di validissime ragioni di autodifesa, patriottismo e
addirittura, sventolerà strumenti e libri sacri appellandosi al
proprio dio, sempre uguale a lui, per punire e disperdere il pericolo
incombente. Quasi che il divino non fosse "universale" ma "personalizzato"
I
più elaborati e sofisticati troveranno agganci nel pensiero di
illusri trapassati che abbiano scritto “l'assoluta verità” delle
loro ragioni. Tendendo a dimostrare che siano i buonisti, pietisti,
non -razzisti a sbagliare, drammaticamente esponendo i propri figli
al ludibrio ed all'invasione barbarica.
Troveranno
le ragioni delle proprie nefandezze , non già nel proprio innato
sadismo ed assenza di empatia, ma nell'ineluttabilità della natura
umana e nell'evidenza dell'inferiorità innegabile e molesta di
coloro che stanno martirizzando e cacciando.
Il
razzista intellettuale tenderà sempre a dimostrare d'essere l'unico
ad avere realmente compreso il senso delle cose, mentre gli altri,
con il perdurare dei prorpi errori creano i fondamenti della
disfatta.
Il
razzista raffinato non ammetterà mai di riprodurre pedissequamente
un modello rancido e stantio, ma sosterrà a spada tratta l'unicità,
la lucidità e l'originalità del proprio pensiero, nei casi peggiori
travestirà sé stesso degli abiti arlecchineschi dell'alternativa
reale al sistema, assumendo atteggiamenti apparentemente originali,
controcorrente, quando non addirittura spiritualmente elevati.
Un
esempio su tutti: “La Teoria dell'invasione e della sostituzione
etnica” essa è stata modulata a più riprese sin dai tempi della
Grecia Ellenica. Sempre attribuita ad Elites Fantama, derivazioni di un misterioso
ed occulto potere. Nello specifico degli ultimi anni è una
teorizzazione che è stata abusata dai “Suprematisti bianchi” del
KKK in chiave anti negroide negli States. Essa è stata ripresa,
arricchita e rinominata (piano K) e poi rivomitata paro, paro per
nutrire le torme dei razzisti non intellettuali, quelli che il
pensiero e la cultura gli fa anche un poco schifo.
Non si vuole qui
sostenere che non esista una elite mondiale ed ancor meno che essa
non abbia contraddizioni fra depopolatori soft e depopolatori hard,
ma fra questo e le teorizzazioni folli dei Razzisti Intellettuali,pseudo patriottico-nazionalisti vi è un abisso.
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