sabato 14 luglio 2018

LA LOGICA DEL “RAZZISTA INTELLETUALE”




di giandiego

Così come vi sono diverse tipologie individuali, archetipi nei quali raccogliere caratteristiche spesso simili delle svariate colorazioni dell'umanità, vi sono svariati tipi di razzista. L'uno grezzo e greve fa dell'ignoranza e della supponenza il proprio pane quotidiano, ma l'altro, quello che è convinto di pensare non s'accontenta del semplice odio.
Il razzista intellettuale non accetterà ma i di ridurre le proprie pulsioni al semplice odio insensato, egli cercherà di dimostrare che , anzi, le sue logiche demenziali siano suffragate da un'assoluta verità scientifica e spirituale.
Si appellerà a misure craniche, a differenze somatiche e rimandi evolutivi, cercherà ragioni elaborate , sostituzioni etniche, complotti, invasioni, ragioni religiose , si appellerà a motivazioni bibliche, coraniche, vediche, evangeliche, piuttosto che a sottigliezze evolutive e teorie scientifiche strampalate.
Cercherà di dimostrare che non di assurda insulsaggine senza motivi si tratti, ma di validissime ragioni di autodifesa, patriottismo e addirittura, sventolerà strumenti e libri sacri appellandosi al proprio dio, sempre uguale a lui, per punire e disperdere il pericolo incombente. Quasi che il divino non fosse "universale" ma "personalizzato"
I più elaborati e sofisticati troveranno agganci nel pensiero di illusri trapassati che abbiano scritto “l'assoluta verità” delle loro ragioni. Tendendo a dimostrare che siano i buonisti, pietisti, non -razzisti a sbagliare, drammaticamente esponendo i propri figli al ludibrio ed all'invasione barbarica.
Troveranno le ragioni delle proprie nefandezze , non già nel proprio innato sadismo ed assenza di empatia, ma nell'ineluttabilità della natura umana e nell'evidenza dell'inferiorità innegabile e molesta di coloro che stanno martirizzando e cacciando.
Il razzista intellettuale tenderà sempre a dimostrare d'essere l'unico ad avere realmente compreso il senso delle cose, mentre gli altri, con il perdurare dei prorpi errori creano i fondamenti della disfatta.
Il razzista raffinato non ammetterà mai di riprodurre pedissequamente un modello rancido e stantio, ma sosterrà a spada tratta l'unicità, la lucidità e l'originalità del proprio pensiero, nei casi peggiori travestirà sé stesso degli abiti arlecchineschi dell'alternativa reale al sistema, assumendo atteggiamenti apparentemente originali, controcorrente, quando non addirittura spiritualmente elevati.
Un esempio su tutti: “La Teoria dell'invasione e della sostituzione etnica” essa è stata modulata a più riprese sin dai tempi della Grecia Ellenica. Sempre attribuita ad Elites Fantama, derivazioni di un misterioso ed occulto potere. Nello specifico degli ultimi anni è una teorizzazione che è stata abusata dai “Suprematisti bianchi” del KKK in chiave anti negroide negli States. Essa è stata ripresa, arricchita e rinominata (piano K) e poi rivomitata paro, paro per nutrire le torme dei razzisti non intellettuali, quelli che il pensiero e la cultura gli fa anche un poco schifo.
Non si vuole qui sostenere che non esista una elite mondiale ed ancor meno che essa non abbia contraddizioni fra depopolatori soft e depopolatori hard, ma fra questo e le teorizzazioni folli dei Razzisti Intellettuali,pseudo patriottico-nazionalisti vi è un abisso.

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