Anime
sparse, camminano
riempiendo
il largo … invadendo lo stretto
scorrendo
su strade e piazze, alla ricerca
di
quella luce che s’inventarono
per
ritrovar la strada quand’erano lontane
D’antichi
libri e polvere e vecchie parole
sempre
le stesse, con le medesime storie
sempre
quelle.
Ci
illusero d’essere gli unici
ci
dissero individui e originali.
Noi
che eravamo branco, ci ritrovammo soli
e
ci cantarono … “inimitabili”
e
ci narrarono la medesima favola
uguale
per tutti … ma uno ad uno.
Ad
ognuno convincendo d’essere il solo
il
vero e l'unto, che l’ascoltasse … ed il migliore
E
ci divisero per stabilir per sempre
chi
fosse il più forte … chi avesse il potere.
E
noi lottammo, nelle loro arene e competemmo.
Ed
ora vaghiamo cercando soluzioni
dimentichi
d’essere noi, prigionieri dell’Io
Anime
sperse che cercano un posto
un
luogo, una magione avita dove poter sostare.
Noi
che potremmo, noi che siamo nel tutto
Noi
che siamo parte d’un infinito amore
noi
che dimentichiamo … noi che ignoriamo
noi
che ci siam perduti … e un po' venduti
mentre
chi c'ha comprato l'anima sorride
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