di
giandiego
La
metafora ittica non è nuova nelle storie dei movimenti ed ancor meno
nella “sapienza” social-comunista.
La
sclerosi degli ultimi anni dell'AreA, la vecchiaia ed i lunghi
(troppo lunghi) anni di auto-referenza hanno prodotto
l'incapacità di nuotare, come pesci nell'acqua, poco importa davvero
quali pesci … purchè nuotino.
Un
carissimo amico, già presente nel primissimo Movimento Studentesco e
sulla barricata sin dal 1968 e quindi uno dei primi di questo paese a
svegliarsi; discutendo di Sardine ha detto una cosa: nei primi giorni
della nostra coscienza noi … quegli stessi che oggi pontificano,
cosa eravamo? Capelloni, rockettari, incazzati contro tutti e tutto,
stanchi di non contare … non avevamo certo programmi, solo rabbia,
bisogno e voglia di cambiare il sistema.
Eravamo
“moovement” prima di essere “Movimento” ed era questo magma
che produsse tutto il resto … e che degenerò anche verso la
verticalità leaderistica. Non importava se fossimo sardine, salmoni
o tonni … l'importante era che esistevamo.
Da
anni e lo ripeto da anni non si vedevano piazze come quelle
delle “città che non si legano”,
da anni non si vedevano tanti giovani sotto i diciotto mobilitati su
tematiche antifasciste e progressive. Che senso ha chiedere
passaporti, che senso ha elucubrare su appartenenze e clan?
Siamo
arrugginiti, non riusciamo più a cogliere un movimento di massa
quando lo vediamo. Siamo talmente sclerotizzati nei modelli verticali
da guastare anche quello che nasce orizzontale. Ho partecipato
attivamente ai primi giorni del movimento viola ed anche lì siamo
riusciti a rovinare tutto, proprio per aver cercato di
verticalizzare, di rendere gerarchico ed appartenente.
Oggi
i discorsi sull'egemonia non hanno alcun senso ed il prurito del
mettere davanti la propria bandiera e sovrapporre il proprio cappello
e figlio di una visione 900centesca. Impariamo, per carità e per
piacere, da quello che ci capita attorno? Invece di esserci stiamo
sindacando, come nostro solito sul sesso delle farfalle del
Guatemala?
Oggi
è difficile , anche mobilitando milioni di persone, contare qualche
cosa. La globalizzazione, lo strapotere elitario, i sistemi di
controllo mediatici e militari ci sovrastano, ma che senso avrà mai
l'essere proprio noi a tarpare le ali d'ogni farfalla si sollevi dal
campo irrorato di pesticidi?
Forse
il problema nasce dalla nostra incapacità, il livore ci deriva
dall'impotenza? Le nostre piazze sono vuote di persone, ma piene di
bandiere tutte diverse, gruppi d'interesse ed appartenenze. Piene di
leader più o meno inventati e vuote, vuotissime di giovani.
Guardiamoci in faccia e riconosciamolo!
Un'ultima
considerazione la comparazione con le sardine e le mega-fritture a me
danno fastidio sono vegano ed antispecista … e lo ritengo
importante. Una vegana in rete ha scritto fra le sardine come sirene
… andateci davvero come vi pare, ma andate dove qualche cosa si
muove. Il mondo cambia solo dove modi e mode propongono nuove idee …
e poi le idee crescono, anche grazie agli intellettuali,ma non solo
per loro merito, anzi. Però se costoro se ne stanno rintanati nelle
loro logore, abusate e luride tane … pontificando giudizi su quello
che loro non sanno più fare, bèh ve lo garantisco nulla succederà
e nulla cambierà
a me piacciono le città che non si legano
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