Come i
papaveri abbarbicati ai muri
come un
gatto che sta dietro alle sbarre
guardando
il mondo, d'anarchica certezza e d'ironia
quand'anche
cacciati siam dal campo dei pesticidi
dal vostro
mondo, dalla normalità che decantate
dalla
paura della morte, che voi avete
essere
laterali restar chiusi fuori,
arrampicarci
solo dove resta un posto
osservare
il vostro andare e fare stando su una finestra
espulsi
dal vostro desco a cui non ci volete
dove voi
giudicate, dove voi condannate
dove
credete di controllare il mondo.
Come quel
gatto che sta dietro alle sbarre, ve l'abbiam detto
noi vi
guardiamo ed aspettiam che tutto cambi
Perché
cambiare deve … e cambierà
chè più
non vi sopporta questo mondo
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