Son stanco di commemorazioni
di contar morti che non vendicheremo mai
d'un pagherete caro in cui nessuno paga
Son stanco d'un paese che non vuole ricordare
che dimentica sé stesso e la sua storia
Son stanco di bandiere e di cortei
che non san cambiare nulla, nemmeno noi
Son stanco di ritrovarmi solo
lì davanti con il mio sasso in mano
Son stanco di vedere e di capire
di leggere fra le righe del racconto
D'essere tradito in ogni mia speranza
Usato a portar l'acqua e poi lasciato lì... dimenticato.
D'esser cresciuto nell'anima, d'aver forse capito
certo non tutto, ma intuito qualche cosa
E alla fine lasciatemelo dire
Son stanco di frammenti
scaglie multicolori sparse, d'una bottiglia rotta
D'un sogno, una visione che avete consumato
d'immaginarvi belli, meglio di come siete
di perdonare voi e me e di capire
di cercar nuovi linguaggi per adattarmi al tempo
Sono abbastanza vecchio per mandarvi affanculo
e poi venir con voi se è necessario, per condividere
Ancora pur se non meritate, lo faccio per me
per non dovermi sputare quando viene mattina
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