Quel che viviamo oggi ci viene da lontano
La ruota dei mille cicli, il battito del cuore
Divenire e andare... tornare e ripartire.
La Gilania sommersa dagli uomini del ferro.
La Madre vituperata che torna nel suo regno.
Con l'Elhoim arrogante che possedeva il mondo
Con gli angeli caduti che stupravano le donne.
È un modello antico, negazione della sapienza
Sono gli Asura e i Deva, il possesso materiale
Noi li chiamammo Dei ed erano i padroni
I re, gli imperatori e i papi coi crociati.
Filosofi e buffoni, cialtroni e grandi artisti
la gara è senza senso, ma continuiamo a farla
Non vince mai nessuno e non c'è il premio ambito
L'inganno d'una scienza che suppone, ma che non sa
Guidata da chi possiede... da chi compra le parole
con l'arroganza umana che da solo risposte
ma non sa domandare e che non vede … è cieca
Riempiti da noi stessi eppure siamo gli schiavi
ci han costruiti per quello, maestri del servire.
La rabbia consuma il cuore, ma chiarisce anche la vista
e poi diventa saggezza se la lasci consumare.
Inseguiamo un potere che non ci resta addosso
che non possiamo portare con noi oltre la porta
Pensate di non morire? Cercate l'eternità?
Voi non vedete nulla per questo avete paura
Voi non sentite nulla per questo vi spaventate
Per quanti anni voi possiate inanellare
La porta poi vi raggiunge cavalcando l'entropia
Nulla dura per sempre,,, fatevene una ragione
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