Tracce di verità, nei nostri sacri libri
non c'è nient'altro che l'immaginazione
di quel che non capiamo e non possiam sapere
Vale per tutti, anche per chi ora scrive.
Che la superbia si vende un tanto al chilo
Dell'intuizione noi abbiamo fatto legge
abbiam chiamato sacre le scritture
ci siam detti che fossero ispirate
che un Dio bonario ce le avesse sussurrate
abbassando il divino a nostra altezza.
Celando l'infinito dentro a libri
facendone di fatto uno di noi.
Chiamando Padre quello che non ha sesso
che poi è così vicino perché ne siamo parte
elementi d'un corpo che non riusciamo a dire
di cui siamo elementi e non sappiamo
cerchiamo fuori quello che abbiamo dentro
cercando descrizione e non dovremmo
che per sentirlo non sono necessarie
lasciamo così, come si deve,
al Sentire di portar ogni ragione
non cercando inutilmente descrizione
di quello che è più grande
d'ogni esagerazione immaginaria
non domandare chi, perchè sei tu
guardati dentro, ascolta il tuo maestro
che dall'anima ti sussura la tua strada
Siamo nell'Uno siam parte del suo corpo
come tutto quel che è , è stato e che sarà
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