domenica 18 marzo 2018

FIGLI DI UNA MANCANZA




Cuccioli d’uomo orribili ripetono inesorabili
la traccia della vergogna riperpetuando il passo,
riproducendo il limite d’una miseria antica.
Nulla di originale! Nulla è davvero nuovo!
La fantasia, che resta, sempre, il peggior peccato
di carta patinata, di flussi d’ elettroni
così si compone il verbo ogetto d'adorazione.
Eppure è sempre rogo è sempre l’eresia.
Ancora e sempre a guardia si erge il perbenista
Chiude la porta al sogno.
Figli di una mancanza, nipoti d’una rinuncia
come gli anni che passano individuano una sequenza…
un’infinita serie.
Mancanza di coraggio. vuoto d’immaginario
Il mondo? Sempre il medesimo, scandito dal potere…
Gli concediamo il sogno, gli diamo il raccontare
come possiam pretendere d’aver diversi i figli?


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