domenica 6 maggio 2018

ORLATURE




Irreprensibili, irresponsabili notti
ed ancor peggio vuoti e sterili giorni
mentre noi siamo lì, ad osservarci…
sull’orlo del tempo
narrandoci, reciproche fiabe…
In un susseguirsi , infinito di momenti.
Amore mio, che storia, che sciocca storia
quanto tempo perduto alla ricerca di regole
nell’invenzione d'assurde misure…
di stupide ed improbabili garanzie.
Noi! Che non avremmo bisogno
d’altro che non noi stessi e del nostro respiro.
Amore mio che sciocca storia
il possedersi, l’esser padroni
ora di questo, ora di quello … a tratti persino di noi
ora dell’anima, ora del cuore,
ora dell’assoluto nulla con cui amiamo addobbarci.
Dio! Amore mio! Che inutile sequenza di bugie …
quando tu sai … ed ora anch’io so
che l’amore basta, sempre, a sé stesso


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