Irreprensibili,
irresponsabili notti
ed
ancor peggio vuoti e sterili giorni
mentre
noi siamo lì, ad osservarci…
sull’orlo
del tempo
narrandoci,
reciproche fiabe…
In
un susseguirsi , infinito di momenti.
Amore
mio, che storia, che sciocca storia
quanto
tempo perduto alla ricerca di regole
nell’invenzione
d'assurde misure…
di
stupide ed improbabili garanzie.
Noi!
Che non avremmo bisogno
d’altro
che non noi stessi e del nostro respiro.
Amore
mio che sciocca storia
il
possedersi, l’esser padroni
ora
di questo, ora di quello … a tratti persino di noi
ora
dell’anima, ora del cuore,
ora
dell’assoluto nulla con cui amiamo addobbarci.
Dio!
Amore mio! Che inutile sequenza di bugie …
quando
tu sai … ed ora anch’io so
che
l’amore basta, sempre, a sé stesso
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