Molte
le chiacchiere, altrettante le canzoni
che
del cambiare il mondo noi siam buoni
senza
ceder nessun dei nostri vizi
e
senza tacitar dentro di noi Babele
Noi
che crediamo d’esser “signori” nel creato
ma
non ne siamo poi nemmeno parte
Noi
che vogliamo il mondo sia a misura
ma
che non siamo mai a sua grandezza
Noi
che prendiamo senza mai render niente
e
senza ringraziare ch’è anche peggio
Noi
che alleviamo e macelliamo
facciam
delle foreste una pianura
sprechiam
senza ritegno alcuno. senza pensar domani
Quello
che non è nostro semmai
dei
nostri figli
Ai
nostri padri noi sputeremo in gola
di
tradizioni facciamo grande scempio
spacciando
intorno un modernismo ch’è follia
Noi
che chiamiamo civiltà la guerra
e
definiam progresso nuove armi
Imboccammo
questa strada senza uscita
vietando
a chi ci segue il riveder la luce
non
ci accorgemmo mai d’aver sbagliato
proseguimmo
a camminar senza coscienza
Noi
siamo oggi qui senza vergogna
d’aver
sprecato l’acqua ed ammorbato l’aria
Noi
che ci chiamiam civili
e
che glorifichiamo nostra scienza
facciam
teologia di distruzione
Siamo
i padroni ed abbiam divin diritto
a
sterminare tutto quanto ci è inferiore
selvaggi
che si nutron della vita
e
mai furono fatti per far questo
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