lunedì 27 agosto 2018

MASCHERE




Maschere! Di vetro o cera, legno o ceramica
comunque e sempre maschere
di stoffa, carta o fatte con la velina. Oppure setaM
Maschere al ballo,Gche fanno il minuetto…
Guardano e poi si inchinano, parlano e si salutano.
Alla parata, in piazza si vedono alla domenicaben vestite,
Tutte tirate a lucido! Maschere! Che stanno nella scatola.
Vendono sogni, spacciatori sono d’illusioni.
Ruoli, interpretazioni attori e comici … i nani e le ballerine
facendo caricatura di noi stessi …
sempre ballando sull’orlo della vita
senza accorgersi, senza notare quasi che non ci fossimo,
che tutto fosse…poi soltanto recita.
Poi uno sparo, l’orrore, la follia! Seduti sopra l’orlo e squilibrati
qualcuno a volte cadee la sua maschera si rompe, si frantuma
ma il volto insanguinato quello che un tempo era stato vivo
ci è sconosciuto… quello non è nessuno, non appartiene a noi,
Non ha la maschera. Non gioca il nostro gioco
Nota stonata, battuta fuori tempo
una stecca, un caso… una mossa poco accorta
Parliamo, lo guardiamo e siamo tutt'attorno…
eppure noi … noi non vediamo niente.
Oltre la maschera il nulla
Non potremmo ammettere d’essere volti, anime , d’essere fragili
d’essere veri…e d’essere feriti.
Della fragilità non si racconta e del dolore … si ha molta discrezione
e poi comunque al ballo in maschera di queste cose lo sai…
nessuno ascolta.


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