Maschere!
Di vetro o cera, legno o ceramica
comunque
e sempre maschere
di
stoffa, carta o fatte con la velina. Oppure setaM
Maschere
al ballo,Gche fanno il minuetto…
Guardano
e poi si inchinano, parlano e si salutano.
Alla
parata, in piazza si vedono alla domenicaben vestite,
Tutte
tirate a lucido! Maschere! Che stanno nella scatola.
Vendono
sogni, spacciatori sono d’illusioni.
Ruoli,
interpretazioni attori e comici … i nani e le ballerine
facendo
caricatura di noi stessi …
sempre
ballando sull’orlo della vita
senza
accorgersi, senza notare quasi che non ci fossimo,
che
tutto fosse…poi soltanto recita.
Poi
uno sparo, l’orrore, la follia! Seduti sopra l’orlo e
squilibrati
qualcuno
a volte cadee la sua maschera si rompe, si frantuma
ma
il volto insanguinato quello che un tempo era stato vivo
ci
è sconosciuto… quello non è nessuno, non appartiene a noi,
Non
ha la maschera. Non gioca il nostro gioco
Nota
stonata, battuta fuori tempo
una
stecca, un caso… una mossa poco accorta
Parliamo,
lo guardiamo e siamo tutt'attorno…
eppure
noi … noi non vediamo niente.
Oltre
la maschera il nulla
Non
potremmo ammettere d’essere volti, anime , d’essere fragili
d’essere
veri…e d’essere feriti.
Della
fragilità non si racconta e del dolore … si ha molta discrezione
e
poi comunque al ballo in maschera di queste cose lo sai…
nessuno
ascolta.
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