mercoledì 12 settembre 2018

NELLA LINGUA CHE CONOSCE




Che ognuno preghi nella lingua che conosce
con le parole che sa …
Verso l’immagine di Dio che più gli aggrada
Non una sola sola voce né una sola immagine
ed ancor meno, poi, una sola storia.
Né parole che siano sufficienti.
Non è il Dio degli Eserciti cui io mi rivolgo.
Non descrizione d’uomo che possa contenerlo
né abito d’oro o oggetto può ricordarlo.
Che ognuno imprechi nella lingua che conosce
Andrà bene per Lui ed anche per noi
che non sappiamo nulla e supponiamo.
Noi che facciamo di Lui speculazione
Perchè non appartiene a noi questo concetto,
Molta la strada ancora che abbiamo a camminare.
Scivola via si perde in fesserie, in false immagini
ma ci comprende tutti … come sempre
preghiamo per noi, quindi e bestemmiam noi stessi..
arrovelati, confusi noi … senza speranza
Senza nessuno che ascolti veramente
il proprio stesso dire
che non abbiamo orecchie per il nostro silenz
abituati come siam solo al frastuono
non spam pi sentire il nostro cuore, la nostra anima
che è poi tutto quello che ci serve,
quel che c’è


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