venerdì 12 ottobre 2018

QUEGLI ANNI




Non riesco, anche volendo, ed io non voglio,
a cancellar quegli anni
Quelli di piombo, come voi li chiamaste,
ma io ero giovane, avevo la speranza
in un mondo migliore… Sì …già dai quei giorni
Fatto di uguali, di libertà e giustizia…
rispetto, spirito, amore e conoscenza
Con l’anima in mano e dentro agli occhi
Fummo usati … voi dite, io non lo credo
Abbiam sbagliato?… Sì … più di qualche volta
Ma credevamo, facevamo qualche cosa…
non era certo il mondo dell’unico pensiero,
quello di cui oggi voi vi vantate
Per chiamar qualcuno, cercavi una cabina
Era migliore? Io non so giudicare
Ma quel che oggi è … noi lo pensammo ieri
Voi ci prendeste, come in una provetta
Ci riduceste a moda … atteggiamento
Poi ci vendeste in edicola a dispense
Noi eravamo veri, il sangue ci scorreva
Ed il dolore … anche quello era sincero
Sì! Come la gioia in ciò che facevamo
Non mi vergogno punto…
Di quegli anni passati per la strada, in piazza, esposti
Urlandovi ogni giorno di quella rabbia
Che dentro a noi non dorme
Che nonostante tutto non sa proprio morire
Perché voi ci provaste e ci provate ancora
Ad assopirla, a farla soffocare…
ogni ora per mille e mille volte
Con il silenzio, tacendoci di lei
Non esponendola nei vostri giornali
Ma lei, la rabbia, sta ancora per la strade…
Ha la memoria lunga! NON VI SCORDA
E senza rabbia non si diventa grandi
Guarda tuo figlio, leggi la sua coscienza…
Cerca la fede e la sua idea del mondo…
È li che troverai il nemico… quell’unico pensiero che ci uccide
che appiattisce ogni speranza
Quando hai ricordi stai diventando vecchio
Ma la memoria è storia… ed è retaggio
NON MI VERGOGNO IO … NE SONO FIERO
D’esser stato un ribelle, d’esserlo ancora
Ed anche quando accondiscendo, per bisogno
Dentro di me alza la testa, cerca respiro,
ha sete di giustizia, quel ragazzo
Che si sognava di quel mondo bello
Dove ogni uomo fosse suo fratell
o




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