domenica 16 dicembre 2018

POVERA ITALIA



Povera, povera Italia, prostituta mediterranea.
Svendi l’anima in euro, ma il corpo tuo è pagato in dollari
accetti volendo anche gli yen calcoli il tuo onore con i yuan
Povera, povera italia della democrazia negata
mai posseduta realmente, sconosciuta, non usata e stracciona
che finge d’essere sana … e parla d’altro …
mentre s’affonda e muore.
Povera, povera Italia del suo parlamento
che appar come mercato d'animali
paese d’imperatori, falsi principi, duchi, arciduchi e papi …
ad ognuno il suo seguito ad ognun la propria ola
Povera Italia dalle mille chiese e dalle centomila sagrestie
Povera , povera Italia, avvinta dall’incertezza
paese di precariato e frustrazione
terra d’ignavi e d’impotenza schiava
Povera Italia paese senza popolo, cattedrale dell’ignoranza
che smette d’essere persino moltitudo e resta solo plebe,
instupidita attorno ad un cristallo sognante … divoratore d’anime.
Sei trascinata in guerre … magazzino di morte
aeroporto d’un mondo di cui non pronunci il nome.
Terra colonizzata pieghi la schiena ad ogni nuovo padrone.
Mentre ne tessi le lodi e canti i suoi peana
Ed il martirio tuo e delle tue coste traforate e distrutte
in nome di una divinità che non conosci
Povera, povera Italia sei senza dignità … senza speranza
aspetti sempre lì … pronta all’osanna
che morto un Papa-Re
il prossimo risalga al sacro soglio.


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