mercoledì 20 marzo 2019

2015-2016







Al cambio della guardia eran tutti presenti
i morti ed i vivi di quell’anno tremendo
coloro che avevan provato e gli sconfitti
quelli che avevan trovato e chi cercava ancora
La sinistra divisa come sempre d’altronde
senza alcuna ragione e senza pace
Nell’umida piazza in attesa
c’eran quelli che vendevan la pelle d’un orso ormai morto da tempo
Il popolo bue con un asino a scaldare il bambino nascente
Un comico… sì c’era anche lui per fare un trenino
intrecciato e abbracciato con l’uomo del marketing
stupiti essi stessi del proprio successo
Il procacciatore di anime con il tagliatore di teste
e con il pifferaio di insinuante magia
erano lì proprio tutti in attesa sul letto del vecchio morente
Pronti già a festeggiare il nimbo nascente
spartendo le vesti del vacchio morente
Ipocrisia d’ogni festa inventata così … per far festa del nulla
Defilati in un angolo stavano speranzosi i francescani silenti
e gli armati cavalieri argentati del cambiamento
Poeti azzittiti dal pragma e utopisti sognanti
per loro non era suonata nessuna campana, nemmeno in quell’anno
Chissà … se avrebbe suonato mai più.
Tutti pronti con spumante e lenticchie
sgozzando maiali e tacchini, polli e vitelli
nutrendo propria vita e la gioia col sangue
attenti e solerti preparando imbandita la tavola.
Pronti all’ultimo atto danzante d’un anno morente
mentre il terzo e il quarto e il secondo dei mondi vicini
non avevano né pane … nè acqua …
e la guerra infuriava, da sempre un anno sull'altro
e gommoni solcavano … ancora, il mare d’inverno
nelle provincie lontane dell'impero morente
tuonava il cannone e cantava a mitraglia
Medioevo era lì, anche lui aspettando una morte nascente.
Pregustando  la ghiotta occasione per stendere il velo
Anche lui come tutti in attesa


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