Da
qualche parte piove sempre il
25 Aprile
O
forse pioveva, un tempo?
Che
siano lacrime versate su quei morti?
Sul
loro sacrificio per quel futuro che non fu
Per
quello che non si fece, per quello che si dice … oggi
Nascondendo
anche a sé stessi il vecchio orbace?
Anche
se forse oggi, non lo nascondono nemmeno
Piove
e ci bagna, ma ogni anno siam qui
sommersi
dalla retorica delle camicie bianche inamidate,
per
ricordare quel che non è solo memoria
ma
ch’era impegno, sangue e dolore … e voglia di futuro
Per
riparlare di ciò che noi, oggi, non rifaremmo mai
Insieme
a quelli che l’orbace lo nascosero davvero
travestendosi
al meglio
continuando
semplicemente a comandare
o
ai loro figli vestiti della festa, cresciuti a quella scuola
Fascismo
dell’anima il più insidioso e triste.
È
quello che ci avvolge nelle case, dalle televisioni
dai
porti chiusi , dalla paura e l'egoismo programmati
Da
quei valori incerti e titubanti
Dal
non sapere che parte siamo e su che sponda stiamo
Partigiani
del nulla, siamo la zona grigia.
Voliamo
sopra, né destra né sinistra e non voliam per niente
Con
l’egoismo che corrode i nostri cuori
La
nostra porta è chiusa
ed
il possesso e la competizione
D’altra
parte piove sempre
il
25 Aprile
forse
qualcuno piange quel che siamo
Nessun commento:
Posta un commento