giovedì 23 maggio 2019

Cosa diremo noi ... di noi?



Cosa diremo noi 
d’aver permesso a qualcuno di cavalcare il nostro peggio
per proprio tornaconto e per potere
per l’apparire e la gloria. o peggio per un voto.
Così da esporre, in bella vista, d’umanità la faccia più crudele
Con quelle differenze inventate al momento
egli poi fece scempio,fece di più
elaborando leggi e costruendo muri.
 Gli permettemmo, noi. che si ponesse a guardia
d’una purezza ch’era inesistente, di una religione senza amore.
Agitando rosari ed esibendo croci.
Noi permettemmo che s’arrogasse di noi il rappresentare
Dell’egoismo nostro e la paura, creando poi, confini improvvisati
tracciati con il sangue sulla carta
Cosa diremo noi raccontando alla Storia nostra vergogna?
Che nel silenzio accogliemmo ogni deformazione …
e d’ogni vizio e follia facemmo incetta o permettemmo il farlo
Acconsentimmo, tacendo, che linciaggio divenisse linguaggio 
anche nei nostri tempi.
Come racconteremo nostri cappucci bianchi
nascosti nelle tasche e dentro al cuore?
D’ipocrisia e di croci infuocate, di forche improvvisate e del razzismo
di queste nostre gabbie e che fingemmo il non vederle, così spesso
noi, nascosti, fingendo  di non esser qui. Più d’una volta e sempre
Nella spirali ripetute e tristi di questo nostro nostro cammino secolare
Fare poesia con quel ch’è male e ch’è l’anima nera è assai difficile
Le parole s’ingroppano, fra loro e fanno resistenza
cercando il meglio di noi, che fa poesia … 
che non si vede,  adesso , certo non qui


Nessun commento:

Posta un commento