domenica 19 maggio 2019

LA CANZONE D'UN GUITTO SAPIENTE




È morto … è mancato
un altro testimone se n’è andato.
Un guitto sbraitante.
Eppure era un grande sapiente.
Si sedette dall'altra parte, con il torto
Accomodandosi lì … ben più d’una sola volta.
E restò … lì, seduto, sì lontano dal tempo
stabilendo il suo passo, sulle assi d’un palco.
Gridando da guitto del mondo e se stesso.
Uno zanni sapiente … Arlecchino impudente.
È morto! Chè morire si deve
inseguendo, come sempre, follia.
Il gran dio degli attori di lui fece una faccia da maschera
facendogli dono dell’immenso potere d’una grande risata.
Ed egli giocò con la propria arroganza con se stesso e il suo Ego.
Esponendosi al mondo ben più nudo d’un verme
come i re con i quali giocava, fu sberleffo e risata
Così li denudò sulla pubblica piazza
inchiodandoli spogli all’irridente berlina.
Mentre lui … lì seduto dell’universo e se stesso rideva


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