È
morto … è mancato
un
altro testimone se n’è andato.
Un
guitto sbraitante.
Eppure
era un grande sapiente.
Si
sedette dall'altra parte, con il torto
Accomodandosi
lì … ben più d’una sola volta.
E
restò … lì, seduto, sì lontano dal tempo
stabilendo
il suo passo, sulle assi d’un palco.
Gridando
da guitto del mondo e se stesso.
Uno
zanni sapiente … Arlecchino impudente.
È
morto! Chè morire si deve
inseguendo,
come sempre, follia.
Il
gran dio degli attori di lui fece una faccia da maschera
facendogli
dono dell’immenso potere d’una grande risata.
Ed
egli giocò con la propria arroganza con se stesso e il suo Ego.
Esponendosi
al mondo ben più nudo d’un verme
come
i re con i quali giocava, fu sberleffo e risata
Così
li denudò sulla pubblica piazza
inchiodandoli
spogli all’irridente berlina.
Mentre
lui … lì seduto dell’universo e se stesso rideva
Nessun commento:
Posta un commento