Quel
che io credo è cosa che si muove
che
scivola … e che cresce, nel cambiamento intrisa
Vedi
essa si muta e trascolora
Sì
come un’onda quando va e ritorna, mormorandoci un canto
Può
cambiar nome, attraversando gli anni
I
giorni, i tempi e i modi … e anche le mode
Però
quel suo profumo, intenso ti permane
Non
ha bandiere anche se prende parte
nasce
laggiù… dove il fango ed il sudore
Eppure
s’alza quasi a riempire il cielo
ed
è ricchezza pur non essendo roba
Molti
nomi gli han dato e li rifugge
chè
libertà l’ intesse la colora
D’ogni
generazione attende il passo
Ognuno
poi racconta come sa
con
le parole che conosce e può
ed
il potere ne teme, in ogni aspetto
Oggi
è lo zanni ma poi si fa sapiente e saggio, è il Bhudda …
domani
sarà eretico farneticante o pazzo
e
ancora, canta, recita, balla ed imbratta tele.
O
scrive sopra a fogli sterminati
Son
qui che vivo ed io del suo sentore mi ubriaco
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