Quanti sapienti inutili, quanti censori,
quanti inventori della linea
Quanti insegnanti severi, professori
Leader e commissari di partito
Si sono visti poi passare galleggiando,
come cadaveri, sul fiume della vita.
Quanti di loro vollero dar consigli
Quanti di loro tennero lezioni
su quel che è giusto, su quel che si doveva
Quanti analisti raffinati, guerrieri del nulla
che urlando si facevan comandanti
guide sicure, senza tentennamenti.
Giudici inclementi di chi sbagliava
di chi covava dubbi, di chi non era certo.
Quanti rivoluzionari da dozzina, inutili condottieri.
Quanti fra loro si son fatti vecchi ed ora tremano
timorosi della morte, sperando in un rinvio
in una panacea che li consoli, che li salvi
Quanti fra loro si son fatti guardiani
Quanti fra loro son servi del potere
Partiron, forti, che volevan tutto
si fermaron al niente e si arroccarono
perdendo anche quel poco
ora son difensori su quella porta e han dimenticato
beati loro che son riusciti a farlo
senza sputarsi addossso, senza soffrire
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