martedì 28 novembre 2017

MIGRANZE




Quello che scrivo oggi forse non piacerà
sarà certo al di là dei vostri modi
degli atavici pretesti al ben-pensare
al prender tempo perdendolo ed al non raccontare
all’omettere sì ed in fondo anche al mentire
Trovando poi le soluzioni contingenti
l’armi del pragma e di ciò che fa realismo
le pezze d’arlecchino della storia.
Io predicando a canne e a vento vado
ma non perché son pazzo o frastornato
Io non vi chiedo un mondo nuovo
solo perchè sono malato di follia
nemmeno perchè sogno o perché spero
Io ve lo chiedo perché voi sappiate
che il nostro vecchio gioco al rimandare
ormai è quotato a zero
Zero al valore e zero al tempo
zero alla prospettiva
L’intorno sta cambiando attorno a noi
non si può non vedere! E’ lì evidente!
Con il deserto…che avanza e con la guerra
che spunta in ogni angolo del mondo
ed è la fame … ed è disperazione
Con quegli impegni presi per scherzare
che il mondo ricco non vuole mantenere
Ogni giorno una nuova barca prende il mare
e un disperato parte lasciando la sua casa
per inseguire il sogno luccicante
d’un mondo sufficiente ai suoi bisogni
non lo vedete voi non è una moda
non sfizio o gioco è un’era nuova
Tempo di migrazioni
l’epoca dei viandanti è cominciata.
Voi cosa vi proponete? Voi costruirete un muro?
Metterete una mitraglia a sorvegliare?
Non basta, non risolve … proprio non lo capite?
I tempi stan cambiando così l’Impero cade
ascoltatene il fragore là sullo sfondo
Un nuovo paradigma un nuovo giorno
Un mondo nuovo ci serve per sperare
per rinnovare la voglia di un domani
Sarà così!
Che noi si voglia o no l’intorno cambia
sebben con nostro peso c’opponiamo
Pesiamo molto poco quasi niente


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