domenica 15 aprile 2018

ALTRO DA VOI ... SIGNORI




Altro che normale, altro che paziente
altro che ricco, altro che benestante
altro che borghese, altro che benpensante.
Semplicemente altro!
Molto più che deprecabile, straccione senza casa
Barbone inaccettabile, zingaro puzzolente!
Onorabile congrega, signori della corte.
Portatemi sul palco e saponate una corda!
Preparate una pira e il fuoco e fatemi bruciare.
Chiamandomi eretico, dicendomi ubriaco,
Chiamandomi drogato.
Ditemi che son frocio, donna, un handicappato
Altro che non un uomo!
Raccontate di me poeta, palestinese, schizoide malnato
Ditemi gitano, anarchico, comunista
Dite di me diverso, senza speranza
chiamatemi spostato … delinquente
Altro che sopportabile, altro che profumato.
Chiedo, e non a voi, il diritto d’essere folle
questa è la sola parte che m’è riservata,
questo è, sappiate tutti, mio diritto e retaggio.
Posso esser due, tre, oppure tutti voi
miserabile e solo … sbattuto ai vostri limiti.
Folle guardiano e negro nel vostro giardino.
Reclamo d’essere sgradevole e di sputar nel piatto
mentre con le mie mani raccolgo il sugo secco
di vostra, immemore, pelosissima pietà,
che non è compassione, che non è fratellanza
Altro che sobrio, altro che ben vestito.
Vivo nel vostro sogno, ma son sempre sgradito.
Altro da voi signori, mai rispettato!
Qualche volta un impeto,
un euro, un dollaro anche solo un decino
un bicchiere di vino.
Come una goccia d’acqua dentro al mare
d’un dolore antico che mi divora.
Per ricordarmi d’essere stato un uomo.
La testa poi si gira, l’occhio che si dimentica .
Altro che vivo, altro che presente, son altro che esistente.
Semplicemente Altro, quello che voi non siete
che non sarete mai…
perchè vita con voi fu docile e generosa
perchè voi siete altro…un’altra cosa.
Attenti, non guardatemi che sono contagioso
altro che non t’aspetti
altro che impossibile, altro che non sia là
dietro a quell’angolo


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