Quel
ch’è per me, che è quello che io faccio
la
mia espressione ed anche il mio racconto.
Quel
che di me rivelo
ed
anche tutto quello ch’io non dico.
Delle
segrete fiabe, dell’interno che non si può svelare
Dell’iraconda
rabbia che si denuda e che si espone
Che
poi divien parola e anche scrittura
Così
come la calma ed il silenzio,
la
conoscenza antica e la sapienza dell’anima, del cuore
Di
quel che si può esprimere a parole.
Di
quel che non è scritto, che il tratto della penna non sorregge
che
si rivela dietro e dentro.
Della
confusa e rapida immanenza.
Dell’assenza
di peso, dell’essere solo
ed
essere anche insieme.
Di
tutto questo e d’altro, di quel che parlo e dico
Di
quello che io tengo dentro al cuore
Di
Conoscenza e della mia ignoranza
della
stupidità dell’uomo e della mia
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