di giandiego
Questo
sfogo non ha nulla a che vedere con la mia attività politica, che continuerà, perchè devo potermi specchiare nelle mie mattine riconoscendomi e senza la voglia di nascondere il volto. Ha a che vedere piuttosto con i miei 64 anni di cui almeno 49/50 passati esposto,
schierato; dichiarando palesemente la mia convinzione che il
Socialismo fosse la soluzione di molti dei problemi dell'umanità. Soluzione non solo pratica, ma anche morale e spirituale.
Sono
abituato ad essere minoranza sin da quando a 15 anni scelsi d'essere,
nel solco della tradizione famigliare “amico del proletariato”,
fors'anche perchè figlio della periferia milanese … di operai e
sindacalisti (quando il sindacalismo aveva ancora qualche senso). Però questa abitudine sta diventando vizio, limite e condanna. Non sono disposto a, nè penso sia giusto, cambiare le proprie opinioni e quello un cui si crede per avvicinarsi al "pensiero comune".
Oggi
sono qui, costretto a vedere un paese che ha conosciuto e pagato a
carissimo prezzo le migranze perseguitare ed accanirsi sugli ultimi
del mondo, inventandosi piani Kalergi e scenari Maltusiani, che pure
sono possibili, dato il cinismo assoluto di una elité dominante
senza scrupoli, ma che non contemplano la crudeltà, l'egoismo la
guerra spietata e crudele fra poveri. Il disprezzo, l'arroganza ed il razzismo
Che esigerebbero, anzi, un salto di
coscienza collettiva verso la visione di un mondo migliore e diverso
da questa commedia tragica e senza compassione.
Sono
qui, costretto a vedere un paese che è passato per il fascismo che
ha avuto diretta esperienza di una dittatura crudele ed omicida, che
ha subito la coercizione sanguinaria del nazismo invasore donare con
totale indifferenza e dabbenaggine la sua fiducia impaurita ad un
sarchiapone narcisita e ridicolo, nascosto dietro ad un nazionalismo in cui nemmeno lui crede o peggio affidare le sue speranze
di rivalsa ad burattino manovrato da un a lobby di tecnocrati senza
coscienza.
Sono
qui, costretto ad osservre il dibattersi di una sinistra che ancora
rimane , purtroppo, vittima di fascinazioni filosofico-morali che non
appartengono al suo “essere” che vagano nel suo corpo come
microbi virali e parassitari. Una sinistra che ancora fa fatica ad
identificarsi come alternativa reale, perchè asservita a logiche
culturali e ad un retroterra spirituale e filosofico che è la
cultura dominante, primo baluardo del potere che dovrebbe abbattere.
Sento
innumerevoli anziani compagni ripetere “Ci hanno convinti di avere
qualche cosa da perdere … così ci stanno sconfiggendo”, quindi
coscienti, almeno in parte dell'ordine e della qualità del problema.
Adagiarsi poi inerti ed ignavi, nel già visto, già fatto, già detto …
proprio per proteggere quel "da perdere”, che pure avrebbero
individuato come ostacolo.
Sono
qui,costretto a vedere una Umanità che rifiuta d'essere migliore e
si impantana nella propria palude di miseria, ripetendo sé stessa e le proprie miserie all'infinito, facendo ridondare la storia di questa orrida ripetizione, senza mai apprendere dal passato alcuna lezione,
senza mai maturare spiritualmente. Senza mai spostare realmente il
confine di quella che chiamiamo Civiltà.
Ed
ancora sono qui a darmi dell'imbecille per questo ennesimo, inutile e
tutto sommato stupido scritto. Serie di parole affidate alla rete e
che non sposteranno, non muoveranno e nemmeno aiuteranno alla difesa
di quello sparuto confine.
Sono
stanco, lasciatemelo dire anche se non serve a nulla, anche se come
sempre resterà l'urlo inutile e vuoto, ma la domanda è sempre
quella “ Se un albero cade in una foresta deserta … fa meno
rumore?” e buon compleanno a me
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