martedì 28 maggio 2019

MI HAN DERUBATO



Mi han derubato dei sogni perduti
della mia vibrazione argentina e squillante.
Son orfano di quelle speranze infrante
su quello che è umano, su quel ch’è normale
su quel che la gente s’aspetta … che vuole
su bisogni inventati … sulla roba e sui soldi.
Partimmo superbi il mondo a cambiare
noi restammo gli stessi, però.
Intrisi e inzuppati di quel che ci avevan passato
di quei loro valori che noi contestammo
bevendoli assieme nei loro bistrot … e cambiando negli anni
Dei molti partiti insieme con me
Rivedo d’intorno altrettanti, fermati,silenti ...invecchiati
Così … rassegnati, convinti da questo sistema
qualcuno è ancora alla gogna, ma pochi … i più son svenduti
qualcuno, ancor meno, ch’è morto su un rogo.
Son pochi però che sono rimasti com’erano allora
Non parlo soltanto d’idee, e di vuote parole
ma del suono aquillante dell’anima, del senso, del vero motivo
Di quel che vedemmo al di là della nebbia!
Tristezza? Non credo! Delusione e mestizia, non fanno per me
Ho vissuto e sto ancora qui … e rido e gioco
e bevo, se ho sete, sia vino che birra.
E vedo … si vedo, scusatemi tanto
al di là di quel che noi siamo, purtroppo
E comunque comincio da me


Nessun commento:

Posta un commento