Alfine mi rifugio fra le braccia di Anarchia
stanco
di competizione, di potere … di verticalità
stanco oltremodo son d'ogni struttura
Se
proprio devo dare un nome a quel che sono
chiamiamolo
così, anche se il dargli un nome
è
uguale a dirne limite e confine.
Lascio
a voi questa gara senza senso
questa
bagarre dove ognuno dice … urla
senza
significato e senza ragione,
dove parli sull'altro senza dire davvero
ripetendo un copiaincolla all'infinito
Accettando l'arena dove il potere gioca
dove zittisci
… dove cerchi un nemico
dove disponi tifoserie con le bandiere.
Lascio
a voi, davvero, con piacere
giocate
voi questo batti e ribatti.
Il
bianco, il nero, il rosso, l'arcobaleno e il nulla.
Ormai
sono vecchio e stanco ed ho già dato
io
l'ho pagato caro, non so voi.
Sto
con spiritualità io sto con quel ch'è umano
l'ha
detto il vostro Gramsci, che proprio lì
si
trova differenza, ma non ci siete voi.
Voi
che cercate fra fumose ragioni
per
star nei vostri orti a coltivare
Voi
che litigate e voi che odiate.
Voi
che chiudete porti e ne parlate
Voi
che vi modulate col potere
Io?
Grazie no! Sono troppo stanco
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